In un mondo in rapida evoluzione, dove il Medio Oriente si sta reinventando a una velocità straordinaria, il nostro Paese ha qui un'opportunità unica e forse irripetibile per affermare la propria identità innovativa, resiliente e collaborativa.
Il Progetto Lusitano, con un investimento globale di 111,5 milioni di euro, è una delle iniziative più audaci dell'Agenda di Mobilitazione per l'Innovazione delle Imprese del PRR. Guidato da Nau Verde e riunendo 17 partner dell'industria tessile, il progetto mira a trasformare l'intera catena del valore, dalla fibra al consumatore, puntando su fibre naturali e riciclate, tecnologia e sostenibilità. La presenza portoghese a Riyadh, attraverso il Cenit - Textile Intelligence Centre, è una chiara affermazione della capacità del Portogallo di combinare tradizione, innovazione e consapevolezza ambientale.
Ma c'è qualcosa che le notizie non mostrano: il vero potenziale di questa connessione va ben oltre il settore tessile.
Nell'ultimo anno ho avuto l'opportunità di partecipare a diversi forum ed eventi sul Medio Oriente e di visitare personalmente Riyadh nel giugno di quest'anno. Sono stato invitato dal mio amico Abílio da Alagoa Silva, presidente del Portuguese Saudi Business Council, che mi ha sfidato a unirmi a una delegazione di imprenditori portoghesi in un viaggio d'affari che si è rivelato rivelatore. Durante questa visita, ho avuto il privilegio di incontrare e creare amicizia con il signor Alwalid Albaltan, presidente del Saudi Portuguese Business Council e del MENALAC, e con il suo vice direttore generale, Noël Gomes.
Quello che ho trovato in Arabia Saudita mi ha sorpreso: un Paese vibrante, in piena metamorfosi, profondamente orgoglioso del suo patrimonio, ma con lo sguardo rivolto al futuro. La modernizzazione in corso nell'ambito del programma Vision 2030 è visibile in ogni viale di Riyadh, nei grattacieli in costruzione, nelle nuove università, nei centri di ricerca e, soprattutto, nella mentalità dei suoi giovani imprenditori.
Ed è proprio qui che il Portogallo può e deve entrare con forza.
L'ospitalità saudita è genuina, calda ed entusiasta. Chi arriva con la mente aperta viene accolto a braccia aperte, con rispetto e curiosità. L'ho percepito io stesso, non solo negli incontri d'affari, ma anche nelle conversazioni informali, nei pranzi e nelle visite ai progetti locali. C'è una chiara volontà di collaborare, imparare e investire insieme. Le aziende portoghesi, con la loro creatività e capacità di adattamento, hanno tutte le condizioni per essere partner naturali in questo nuovo ecosistema economico che l'Arabia Saudita sta costruendo.
Inoltre, il fattore culturale gioca a nostro favore. Il calcio portoghese è oggi uno dei nostri più grandi ambasciatori. La presenza di personaggi come Cristiano Ronaldo e Jorge Jesus nello sport saudita ha creato un'empatia spontanea tra i due popoli. L'entusiasmo locale per il talento portoghese è palpabile e apre porte che nessuna campagna istituzionale potrebbe aprire. Con l'avvicinarsi dei Mondiali di calcio del 2034, l'abilità portoghese nella costruzione di stadi, nell'organizzazione di eventi internazionali e nell'ospitalità può rappresentare un asset strategico di enorme valore.
I sauditi riconoscono e ammirano la qualità del lavoro portoghese. E noi, a nostra volta, dobbiamo riconoscere che questo è il momento di moltiplicare i progetti lusitani, non solo nel settore tessile, ma anche in aree come l'ingegneria, le energie rinnovabili, il turismo, la salute e le tecnologie digitali.
Ovviamente non mancano gli ostacoli. Fare affari in Arabia Saudita significa capire la sua cultura, rispettare le sue norme e investire tempo in relazioni di fiducia. Ma se ci sono persone che sanno come trasformare le difficoltà in opportunità, sono i portoghesi.
Ricordo, con umorismo, un'immagine che ho conservato fin dalla giovinezza, quando vivevo in Germania: il portoghese era in grado di far funzionare una Mercedes solo con un coltello o una forchetta, mentre il tedesco aveva bisogno dell'attrezzo giusto del marchio. Questa capacità di improvvisare in modo intelligente, di trovare soluzioni dove gli altri vedono problemi, è un nostro tratto distintivo ed è esattamente ciò che dobbiamo portare in Arabia Saudita.
Il Progetto Lusitania è un esempio illuminante di come innovazione e tradizione possano andare d'accordo. Investendo in fibre sostenibili, processi ecologici e produzione locale, il Portogallo dimostra al mondo che è possibile crescere in modo responsabile. Ma questo progetto può e deve essere il primo di molti altri.
L'Arabia Saudita sta aprendo più che mai le sue porte al mondo. Ora sta a noi varcarle con fiducia, professionalità e spirito di collaborazione. Perché, in fondo, ciò che ci unisce è più antico di quanto sembri: siamo due popoli con una storia di esplorazione, commercio e ambizione globale. E forse è giunto il momento di navigare di nuovo insieme, verso un futuro di cooperazione e prosperità reciproca.








