Nelle dichiarazioni successive alla firma dell'accordo, il Ministro delle Infrastrutture e delle Abitazioni, Miguel Pinto Luz, ha dettagliato i nove edifici, alcuni storici ed "emblematici", che saranno dismessi dallo Stato. Tra questi c'è l'ex sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove l'Esecutivo si riuniva simbolicamente per discutere e approvare le misure abitative.
I restanti immobili sono proprietà che hanno già servito il Ministero dell'Educazione e varie direzioni generali e segreterie generali, e il piano del governo è di renderli pronti per la vendita "entro l'estate" del prossimo anno.
"Ci sono beni che non ha senso (...) avere nell'ambito dello Stato, per la loro posizione geografica e per il potenziale di massimizzazione delle entrate", ha spiegato.
Il governo ha anche approvato la creazione di uno strumento di partenariato pubblico-privato per la gestione dei beni pubblici.
Le proprietà che saranno affidate a questo strumento - in concessione - comprendono terreni nei comuni di Lisbona (sette), Amadora (due), Porto (uno), Almada (uno), Oeiras (uno), Albufeira (uno) e Faro (uno).
"Estamo lancerà (...) gare pubbliche per le concessioni, non alienazioni, concessioni di questa proprietà, con termini prolungati", ha spiegato il ministro, aggiungendo che l'IHRU (Istituto di Abitazione e Riabilitazione Urbana) sarà responsabile della gestione degli affitti, garantendo "una soglia sana che raggiunga la classe media".
"Questi partenariati pubblico-privati mirano a mettere rapidamente a fianco i comuni e il settore privato, perché il governo e lo Stato non possono costruire decine e decine e decine di immobili da soli", ha dichiarato.