In una lettera al Primo Ministro e ai Ministri dell'Economia e della Coesione Territoriale, delle Infrastrutture e dell'Edilizia Abitativa e degli Affari Interni, intitolata "Il Portogallo non può essere ostaggio delle sue frontiere", il consiglio direttivo dell'AHP esprime "la sua profonda preoccupazione per la situazione dell'aeroporto Humberto Delgado di Lisbona (e, in misura minore, anche di Faro) dopo l'implementazione del nuovo Sistema Europeo di Controllo degli Ingressi e delle Uscite (EES)".

In una dichiarazione rilasciata a Lusa, Bernardo Trindade, presidente dell'AHP, lamenta la situazione della principale infrastruttura aeroportuale del Paese.

"La situazione attuale dell'aeroporto di Lisbona è tutt'altro che soddisfacente e lo Stato portoghese, che non è né lo Stato di questo governo né quello del governo precedente, è lo Stato che, a livello globale, ha fallito e continua a fallire quotidianamente nel controllo tempestivo delle frontiere, generando code indefinite, carenze nella sicurezza, carenze nel suo ruolo di concedente nell'ambito di un contratto di concessione e, soprattutto, carenze nel mantenere l'immagine del Portogallo", ha dichiarato.

"Il nostro appello, la nostra lettera aperta, che è soprattutto un appello sincero, è che si creino le condizioni affinché questa infrastruttura aeroportuale non diventi una pessima porta d'ingresso per chi vuole visitare il Portogallo", ha sottolineato il leader dell'associazione.

Un sistema che richiede tempo

Nella lettera, l'AHP afferma che "questo sistema, obbligatorio a tutte le frontiere esterne dell'area Schengen, introduce procedure più lunghe e tecnologicamente impegnative, tra cui la raccolta biometrica e la registrazione dei cittadini di Paesi terzi", ricordando che "la mancanza di risorse umane e tecniche adeguate per la sua attuazione in Portogallo sta causando ritardi inaccettabili negli arrivi e nelle partenze, con gravi ripercussioni sulle operazioni aeroportuali, sull'immagine del Paese e sulla fiducia dei viaggiatori".

Secondo l'AHP, l'aeroporto di Lisbona, "che già da tempo opera in condizioni di sovraccarico", si trova ora in uno "stato di grave disfunzione".

Per l'associazione, "le code interminabili attualmente osservate ai controlli di frontiera, sia all'arrivo che alla partenza" sono la "prevedibile e deplorevole conseguenza di un modello di attuazione privo di risorse sufficienti e di un coordinamento efficace".

Molteplici conseguenze

L'AHP segnala "molteplici" conseguenze, come "la perdita di collegamenti aerei e un rischio diretto per l'hub TAP, la cui redditività dipende dalla fluidità dei tempi di collegamento", ritardi "a cascata" sia nelle partenze che negli arrivi, "saturazione dei caroselli bagagli e delle operazioni a terra", nonché un "preoccupante degrado" dell'esperienza dei visitatori.

Importanza del turismo

L'associazione rileva che il turismo rappresenta "circa il 12% del PIL nazionale e la regione di Lisbona è responsabile di oltre un quarto della domanda turistica del Paese", mettendo in guardia dal "rischio" di distruggere, "a causa dell'inefficienza amministrativa, una delle principali fonti di crescita economica e di prestigio internazionale del Paese".

"La situazione è ancora più grave se si considera che questa è solo la prima fase dell'EES", si legge nella lettera, in cui si ricorda che a dicembre "inizierà una fase più impegnativa, con la raccolta biometrica obbligatoria presso i chioschi self-service per circa il 35% dei passeggeri internazionali".

Nella lettera, l'AHP avverte che "se le risorse umane e tecniche non saranno rapidamente rafforzate, il sistema collasserà a causa del prevedibile aumento della complessità e del volume", affermando che "oltre al già citato impatto sull'economia e sull'immagine del Paese, questo collasso provocherà, tra le altre vittime, i cittadini portoghesi che necessariamente utilizzano l'aeroporto, in particolare la nuova generazione della diaspora".

Rafforzamento del personale di polizia

L'associazione propone l'immediato rafforzamento del personale di polizia addetto al controllo delle frontiere e un'adeguata pianificazione per i periodi di punta, l'immediata riparazione/attivazione degli eGates e delle macchine RAPID, e la "definizione pubblica dei tempi massimi di attesa accettabili per i passeggeri di Paesi terzi e il regolare monitoraggio dei risultati".

L'AHP chiede inoltre "l'approvazione di un piano di emergenza nazionale per i picchi di traffico, con rinforzi temporanei e stazioni aggiuntive se necessario" e "una comunicazione trasparente con i passeggeri e gli operatori turistici", coordinata con il Turismo de Portugal, nonché la "valutazione continua dell'attuazione della SEO", compresa una "relazione trimestrale da parte dell'ANA al Governo (e disponibile pubblicamente) sullo stato di attuazione, il numero di stazioni attive, il numero di passeggeri trattati, la media e il percentile dei tempi di attesa, i guasti tecnici registrati e il piano di correzione".