Attualmente, più di un terzo delle unità registrate è gestito da entità collettive, alcune responsabili di centinaia di alloggi turistici. Nonostante ciò, molte di queste società agiscono solo come gestori, senza essere effettivamente proprietarie delle proprietà.

I dati del Registro Nazionale degli Alloggi Locali(RNAL), citati e analizzati da Público, mostrano che, al 20 agosto, erano registrate 124.700 unità AL in tutto il Paese. Più di due terzi erano concentrati a Faro, Lisbona e Porto. Il giornale sottolinea inoltre che, sebbene la maggior parte delle unità sia registrata a nome di persone fisiche, 47.299 registrazioni appartengono già a società, pari al 37,9% del totale.

Il settore si sta professionalizzando e le aziende controllano quote di mercato significative. Secondo Público, ci sono 273 entità con 20 o più registrazioni, per un totale di quasi 13.000 abitazioni. In totale, 700 società detengono almeno 10 registrazioni, rappresentando circa il 15% del mercato. L'11% degli immobili in affitto in Portogallo è già di proprietà diretta di società, percentuale che sale al 13% a Lisbona e al 14% a Porto.

Un altro dato rilevante riguarda le registrazioni "inattive". Eduardo Miranda, presidente dell'ALEP, afferma che una parte consistente delle unità registrate è inattiva, prevedendo che più di un terzo degli alloggi locali "scomparirà" a causa del mancato rispetto delle nuove regole. Dalla fine del 2023, i proprietari di case turistiche, ad esempio, dovranno dimostrare l'esistenza di un'assicurazione di responsabilità civile. Circa 70.000 non l'hanno fatto, rischiando la cancellazione.